Come spiegare l’educazione Montessori ai nonni? 9 strategie per una comunicazione efficace!

Uno dei grandi dilemmi di un genitore che segue un’ educazione alternativa è proprio quello di domandarsi come spiegare questi principi agli altri senza risultare troppo “pesanti” o senza offendere le persone con cui stiamo parlando, perché proprio queste, magari sono i nostri genitori a cui stiamo chiedendo di cambiare stile educativo, e non sempre questo argomento può essere semplice da affrontare o da ascoltare dal loro punto di vista. Vi racconterò della nostra esperienza e di come io e Leonardo abbiamo scelto di raccontare agli altri i principi di questo stile educativo.

Non è sempre semplice chiedere di cambiare le proprie credenze agli altri. Ogni persona è differente, diversa e con il proprio passato, questa è comunque una cosa da dover rispettare. Io per esempio ho avuto molta fortuna, perché Leo ha accettato subito di accogliere questi cambiamenti e abbracciare anche lui stesso questa filosofia, perciò in casa educhiamo entrambi con gli stessi principi, imparando l’uno dall’altro, sbagliando e riprovando insomma. In questo caso spesso io studio mi documento e poi la sera o quando abbiamo un momento per noi gli racconto delle mie scoperte e di come possiamo applicarle nella nostra vita, ma soprattutto con Fiore. secondo la mia esperienza posso dirvi che l’educazione Montessori che è quella che abbiamo scelto di seguire come famiglia, è davvero un metodo rivoluzionario per educare in casa. Ma quello che però mi sento di dire prima di addentrarci nel vero argomento è questa:

non sono un’ insegnante e neanche un’ istruttrice, ma solo una mamma che vive l’esperienza di mamma e che cerca di vivere la genitorialità il più consapevolmente possibile. Vivere la filosofia Montessori o un’educazione alternativa non vuol dire mettere un letto a terra e procurarsi dei giochi in legno e il gioco è fatto.

Non si può pensare che basti questo per cambiare un’educazione. Vivere la filosofia Montessori vuol dire per prima cosa cambiare il tuo stile di vita, vuol dire attuare un cambiamento dentro di te, vuol dire assaporare la vera essenza di vedere il mondo e quindi anche il bambino da un’altra prospettiva. Per vedere davvero i benefici di questo stile di vita è necessaria una trasformazione, un percorso di evoluzione personale che devi fare tu per primo, per poi trasferirlo nelle tue relazioni esterne con il tuo partner, i tuoi figli, i tuoi amici a lavoro e anche con l’estraneo che puoi incontri durante il giorno.

Tutto questo argomento iniziale mi è servito per dirti che sono arrivata a riflettere e accettare che per quanto sia importante e arricchente per me parlare, studiare e mettere in pratica questi principi di educazione diversa dal tradizionale, e dall’educazione che i miei genitori mi hanno impartito , possono non avere la stessa valenza con le altre persone del mio il cerchio familiare.

Per questo sono arrivata alla conclusione che non possiamo cambiare le persone. Non possiamo costringere gli altri a fare qualcosa che non vogliono o che semplicemente non hanno l’interesse di farlo. Quello che possiamo fare noi è lavorare in continuo sui noi stessi, esercitandoci ogni volta con situazioni diverse. Le persone noteranno sicuramente che sei un genitore diverso e che ti comporti in modo diverso con i tuoi figli e magari grazie a questo ti chiederanno informazioni o potrà nascere una discussione, chissà ;).

Non pensare che da domani devi sedere nonni zii, fratelli, marito, moglie e tutto il parentato e dichiarare che la “ musica deve cambiare”, non sarebbe comunque un modo sano per divulgare messaggi di educazione gentile. Riconosciamo i sentimenti altrui e cerchiamo la prospettiva giusta per noi e per la nostra situazione. E questo vale in famiglia, come al parco giochi ,a scuola, al supermercato e con gli amici. Se non ti piace però come l’altro sta interagendo con tuo figlio puoi sempre tradurre tu per loro. Ti faccio un esempio: davvanti a una scena di discussione tra bambino e adulto tuo puoi rivolgerti verso tuo figlio e dire:

“ Penso che nonno ti stia dicendo di non alzare la voce”  oppure “ Mi sembra che zia non abbia piacere che tocchiamo i suoi libri”, “Mi sembra di capire che mamma non vuole che ti arrampichi sul tavolo” Ho reso l’idea? Questo può essere un modo, che personalmente mi trovo ad usare spesso con Fiore quando mi capita una situazione insolita.

I bambini hanno comunque bisogno di stare insieme ad altri. Attraverso queste esperienze imparano che ci sono altre persone nel mondo che possono prendersi cura di loro e che ci si può fidare anche di altre persone oltre a mamma e papà. Anzi il mondo dei nostri figli sarà arricchito da queste interazioni. Quindi non avere paura che il trascorre tempo con altri possa in qualche modo essere influenzato da un’educazione che non rientra nei tuoi canoni….Io stessa ho fatto fatica all’inizio, devo confessarti che a volte ancora oggi mi trovo in difficoltà. Ma sto imparando a lasciar andare e fidarmi del rapporto che io sto costruendo con mia figlia che comunque sarà sempre unico a prescindere, perché io sono sua mamma e comportandomi così, lasciando fiducia ad altri, dando io fiducia, cercando di passarle il pensiero che è bellissimo ed molto fortunata ad avere così tante persone che si occupano di lei, le sto insegnando io stessa a riporre fiducia negli altri. 

Ma la vera domanda è : Come facciamo quindi a parlare in modo rispettoso del nostro stile educativo?

Ho pensato di creare un piccolo elenco per aiutarti a comunicare i concetti dell’educazione alternativa in modo semplice, pratico e veloce. Sono alcuni accorgimenti molto semplici da mettere in pratica nel tuo quotidiano, quando amici, parenti si prendono cura del bambino. Niente di teorico solo pratica! Sono solo alcuni spunti che ho usato io nella mia vita di tutti giorni che possono in qualche modo esserti utili! Quindi Baby-sitter, genitori nonni o altri adulti, questa è per voi! Carta e penna alla mano o fatevi un appunto mentale! Pronti? Andiamo!

TROVA ALTERNATIVE per far incuriosire chi ti sta vicino, per esempio puoi inviare articoli, pagine di blog, far ascoltare un podcast, far seguire un profilo sui social. Puoi sempre utilizzare questi canali se non te la senti tu stesso di affrontare l’argomento e non sapresti come spiegarlo. A volte mandare un messaggino dicendo : “Ho letto questo articolo magari può interessarti”, aiuta entrambi ad arrivare allo scopo.

DAI IL TUO PUNTO DI VISTA se decidi di parlare alla tua famiglia,  dando il tuo punto di vista chiedendo di essere assecondati per quanto sia possibile in alcune cose, puoi fare presente ciò che ti sta più a cuore. I punti su cui vorresti che loro ti aiutassero a portare avanti.

INSTAURA CONVERSAZIONI con gli adulti che si occupano del bambino trovando punti in comune. Per esempio potete far presente che entrambi volete  crescere il bambino rispettoso e responsabile, che volete entrambi che sia curioso e gentile. In questo modo potrai dare il via a una discussione e parlare di cosa per te vuol dire essere rispettosi e risponsabili. E infine  sia vostro figlio che l’adulto impareranno ad avere un approccio unico tra di loro. Perciò, non fasciarti di paure ulteriori, se vuoi iniziare ad adottare un’educazione differente per tuo figlio, ma continua a lavorare su te stesso e sul vostro rapporto. Scoprirai che lasciando andare le paure sarà molto più bello e semplice il percorso.

REGALI NO! SI ALLA PRESENZA fare regali può essere molto bello ma regalare il tempo insieme può dimostrare molto di più. Una merenda insieme, Un pranzo preparato in compagnia. Una giornata intera dedicata al bambino (così magari i genitori possono rilassarsi e viversi un giorno di coppia;) ). Potete anche leggere un libro insieme e giocare a qualche attività. Fare cose pratiche come andare a visitare una fattoria o un giro nella natura. Gratificare i bambini con esperienze reali, di vita vera è un regalo incredibile per loro. Io ricordo di bellissime giornate passate insieme ai miei nonni per funghi o nelle riserve di pesca. Se chiudo gli occhi posso ancora sentire il sapore delle loro insalate di pomodori e fagiolini o del rumore che facevano le bocce di mio nonno quando ammiravo come le lanciava giocando.. Comunque per riassumere: Scegliamo un’esperienza più che un regalo.

EVITIAMO I “NO” CHE NON SERVONO spesso le case dei familiari non sono a misura di bambino  e quindi chi si occupa di lui in quel momento passa il tempo a frustrarsi a dire continuamente “NO” che potrebbero essere superflui e che si dicono solo per non creare le solite urla da piatto rotto, oppure “non toccare quello! ” “ Non fare quest’altro!”. Ecco Queste situazioni diventano pesanti per il genitore ma anche per il bambino stesso, lo rendono nervoso, confuso e si finisce per non godersi il tempo insieme e non vivere quella bella esperienza . Perciò se si ha una casa piena di spigoli o cose che non devono essere toccate,  si può porre rimedio scegliendo di  trascorrere il tempo all’aperto con il bambino magari facendo una passeggiata, oppure al parco giochi, o facendo il gioco “raccontami cosa vedi intorno a te” e parlarne insieme. Oppure in alternativa scegliete di predisporre una stanza togliendo le cose fragili o che non devono essere alla sua altezza e usatela come ambiente quando il bambino viene a farvi visita.

INVOGLIARE L’INDIPENDENZA è bellissimo guardare i bambini mentre conquistano da soli l’indipendenza! Per esempio come vestirsi o mettersi la giacca, scoprire come funziona un giocattolo o così via. Crediamo che a volte il nostro aiuto da adulti sia necessario o indispensabile. Ecco Lasciatelo provare da solo e magari guardatelo anche mentre sbaglia, cerca di intervenire solo quando è davvero necessario. I bambini hanno bisogno  di imparare a cavarsela da soli, fare errori è importante per loro perché li aiuta a trovare soluzioni! ( ovviamente restando nei limiti della sicurezza). Trovano davvero soddisfazione nel provare e ripetere un’azione. Assecondiamoli semplicemnte.

NO AL BRAVO Le nonne sono una must in questo. Ma anche noi mamme non siamo da meno! Non possiamo farci e fargliene una colpa, E’ importante sapere che ai bambini non serve essere lodati per tutto ciò che riescono a fare. Mi spiego meglio. Invece di lodare il bambino possiamo cercare di far si che giudichi da sé le sue conquiste. Possiamo quindi descrivere cosa stanno facendo invece di portarlo a cercare solo la nostra approvazione dicendo “bravo”. Per esempio se il bambino ha compiuto una nuova azione o è riuscito a fare una certa cosa o ci sta mostrando un disegno, possiamo sostituire il bravo con “ Ho visto che sei riuscita a metterti le scarpe tutta da sola! “ o ancora “Ce l’hai fatta wow” . oppure “ Vedo che nel tuo disegno hai colorato il sole giallo mmm” . Ho reso l’idea? Quindi per riassumere, via la parola bravo si alla descrizione di ciò che stanno facendo.

OSSERVARE spesso si danno oggetti in mano ai bambini senza sapere se sanno già utilizzarli o magari sono oggetti poco utili e di poco interesse. In questo caso impariamo ad osservare il bambino e guardiamo verso cosa spinge il suo interesse potrebbe aiutarci a capire cosa in questo momento gli interessa. Per esempio, se il bambino chiede di fare tante volte le scale è perché è in piena fase di movimento ( i nonni di fiore lo sanno bene questo ). Divertiamoci quindi con lui a farle o diamogli modo di sfogare quel bisogno uscendo a passeggiare magari andando su e giù per gli scaloni che avete nella vostra città. Infine capire se nell’ambiente in cui vi trovate ha modo di esplorare da solo e in sicurezza senza troppe restrizioni.

CONDIVIDERE GLI INTERESSI se vi piace cucire, fare l’orto, costruire cose, fare sport, collezionare, studiare storia, giocare a carte…. Cerca di passare e condividere queste passioni anche al bambino. Sarà sicuramente felice di scoprire il vostro mondo e di imparare. Questo aiuterà anche il bambino  ad arricchirsi e fare nuove esperienze. 

Spero che questo piccolo elenco possa esserti stato utile. Ricorda che gli estremi non sono mai sani e che comunque per quanto ci piaccia avere la situazione sotto controllo, a volte è anche bello ed educativo per noi lasciare che gli altri si occupino dei nostri figli con libertà seguendo il loro sentire. Ogni bambino è diverso, l’osservazione da parte nostra verso di loro, ci aiuta a capire gli interessi che in quel momento sentono il bisogno di sviluppare. 

Ah dimenticavo… Qui di seguito, ti lascio il link di alcuni miei articoli, dacci un’occhiata magari trovi qualcosa di interessante! Per nuove informazioni ed aggiornamenti mi trovi quotidianamente sui social Instagram e Facebook! Grazie a questi canali condivido la vita quotidiana, mia e di Fiore, alcune riflessioni sulla genitorialità consapevole e se non l’hai mai visto, ti invito ad ascoltare il mio podcast genitori in evoluzione!


A presto e buona giornata/serata!

Jessica

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Come incoraggiare l’autonomia del neonato? Per anni Maria Montessori ha studiato e osservato i bambini fin dalla loro nascita. Uno dei suoi principi fondamentali è proprio quello di incoraggiare l’autonomia, che consiste nell’aiutare il bambino “a fare da solo”, di mostrargli in maniera amorevole come acquisire determinate capacità. Tramite l’autonomia, un ambiente predisposto e il materiale sensoriale adatto, aiutiamo il suo sviluppo naturale. Fin dalla sua nascita possiamo quindi offrirgli un ambiente stimolante da cui lui possa assorbirne gli stimoli per costruire se stesso. Tramite queste attività il bambino ha l’opportunità di concentrarsi e sviluppare la sua curiosità. Non circondatelo di giocattoli, in questo momento del suo sviluppo non sono assolutamente essenziali. offriamo affetto, calma e sostegno ma anche piccole sfide per iniziare a lavorare sul proprio potenziale.

Per me queste parole all’inizio del mio percorso Montessori, sono state essenziali per aiutarmi a stabilire, dentro e fuori me stessa, che ruolo avrei voluto avere con mia figlia. Quando nasce un bambino, la vita cambia radicalmente e si va cercando quello che vorremo diventare per i nostri figli: guide amorevoli e consapevoli. I principi della filosofia Montessori mi hanno catturato e da subito conquistato con quelli che erano i miei desideri e la visione di genitore che volevo diventare. Subito dopo è nato l’amore per i materiali e lo studio che questa pedagogia ha prodotto nei suoi confronti.

Per apprendere concetti e capacità astratte, il bambino ha bisogno di manipolare materiale concreto che stimoli i suoi sensi. Questo non solo gli da modo di crearsi esperienze, ma gli permette di comprendere da solo, attraverso la ripetizione, il concetto naturale di errore e di poter sbagliare attraverso l’esercitazione e il perfezionamento di una certa abilità. Non pensare che ci vogliano grandi materiali o strutture elaborate, a volte le attività più naturali e di vita quotidiana sono quelle ancora più stimolanti per il bambino. Ogni bambino ha un suo specifico momento e ritmo di sviluppo, e nessuno meglio di voi saprà quando sarà pronto o meno per una certa attività o meno, perciò l’elenco che vedrai seguirà solo un ordine cronologico e potrà darti stimoli e riflessioni da applicare nella tua vita insieme al tuo bambino.

1) I mobiles

Sono i primi oggetti che potete presentare ad un neonato. I mobiles lo aiutano a sviluppare l’osservazione e gli consentono di mantenere l’attaenzione. Quando un bambino nasce ha un campo visivo di circa 20-30 cm, queste attività servono appunto ad allenare la vista seguendo l’oggetto che si sposta lentamente. In questo modo, focalizzandosi sull’oggetto il bambino svilupperà la capacità di esplorare visivamente il mondo che lo circonda: scoprire forme, profondità, colori. Posiziona il mobile sopra il materasso delle attività, per farlo, appendi un gancio robusto al soffitto con un filo che rimanga a 20-25 cm dal viso del bambino. Una volta trovata l’altezza spostatelo che non stia proprio sul viso del bambino ma qualche cm più in giù. Ricordate di assicurarvi una posizione corretta del collo e della schiena del bambino. Quando il bambino dimostra un caldo interesse verso il mobile, cambiatelo. La rotazione si fa ogni 2/3 settimane. 

Il mobile di Munari

Si può utilizzare dalle prime 3 settimane. E’ il primo da presentare al neonato. Alla nascita la sua vista è confusa, ma può distinguere forme, movimenti e forti contrasti. Gli elementi di questi mobile sono molto leggeri e ruotano lentamente attirando l’attenzione del piccolo, che l’assimilerà osservandone i contrasti, le forme e le proporzioni. Ideato da Bruno Munari ( 1907-1998) riguarda il senso dell’ordine e delle relazioni matematiche presenti nell’essere umano fin dalla nascita. Se non te la senti di crearlo, volendo lo trovi qui.

Il mobile degli ottaedri

A partire dalle 6 settimane. Il neonato riesce a vedere i colori fin dalla nascita ma ha difficoltà a distinguere le tonalità vicine. Questo mobile offre nuove nozioni da assimilare e esplorare visti i suoi colori vivaci e figure geometriche. Se non te la senti di crearlo, volendo lo trovi qui.

Il mobile Gobbi

A partire dai 2/4 mesi. Il bambino in quest’epoca distingue bene i colori e le loro sfumature. Questo mobile promuove proprio questa caratteristica. E’ composto da 5 sfere in diverse gradazioni dello stesso colore. Questo mobile gli permette di cogliere le leggere sfumature del colore e la profondità del campo visivo data dalla posizione delle sfere. Le sfere sono rivestite di filo da ricamo per riflettere armoniosamente la luce . la loro posizione e lieve dondolio affascina e rilassa. Il bambino troverà giovamento nell’osservare il dondolio delle sfere. Gianna Gobbi, l’ideatrice, è stata una collaboratrice di Maria Montessori. Se non te la senti di crearlo, volendo lo trovi qui.

Il mobile dei ballerini

Verso i 3 / 4 mesi. Il mobile è composto da quattro forme con una carta che riflette la luce. Ogni personaggio è composto da tre parti che si muovono indipendentemente l’uno dall’altra, dando l’impressione di ballare. Mettete il mobile abbastanza vicino al bambino che possa vedere i movimenti delle braccia e delle gambe. Il bambino userà questo momento per concentrarsi sulle figure e avvicinarsi al controllo di movimento volontario delle braccia. Posizionatelo più o meno all’altezza del suo bacino, in modo che il bambino possa mantenere una corretta posizione anche se inizierà a sgambettare. Se non te la senti di crearlo, volendo lo trovi qui.

2)Vestirsi

Mentre lo cambiate o lo vestite, trovate sempre il modo di comunicare con lui e incoraggiarlo all’autonomia. Fatelo partecipare descrivendo cosa state facendo: “ Ora ti infilo la calzina…” oppure “ Aiutami con il braccio..” Siate lenti e gradevoli nei movimenti, in modo che possa seguire i vostri movimenti. Invitatelo a collaborare con voi.

3) Gli oggetti sospesi

Quando il bambino arriva a circa 4 mesi, riesce a distinguere meglio la distanza tra sé e le cose. Raggiunge un buon controllo delle braccia che gli permette di afferrare con più precisione alcuni oggetti, come i capelli della mamma, le sue collane e così via. Quando inizia ad afferrare, il bambino entra in un nuovo periodo sensitivo: esplora la vista e il tatto. Sostituite quindi i mobiles con oggetti sospesi. Per imparare ad afferrare il bambino deve concentrarsi, non tiene a lungo in mano l’oggetto e fa movimenti lenti. Lega quindi l’oggetto a un elastico, in modo che possa afferrarlo, lasciarlo e riprenderlo. Trova un oggetto che sia resistente, abbastanza grande e che non sia colorato da vernici chimiche. Oltre agli oggetti potete promuovere figure colorate di animali in legno o carta o elementi presenti nella natura.  ° L’anello. Con questo oggetto il bambino riesce ad impegnare una buona energia tra braccia, mano e dita e poi portandoselo alla bocca. ° Il sonaglio. Con questo piccolo oggetto lucente costringiamo il bambino a un’intensa concentrazione e maggiore destrezza nell’afferrarlo. Inoltre con il sonaglio il bambino apprende che il suono è collegato al gesto e questo gli procura grande piacere.

4) I sonagli

Dai 4-5 mesi il bambino riesce a tenere in mano un oggetto che non sia appeso. Proponiamogli dei sonagli che lo aiuteranno a sviluppare la coordinazione mano- occhio – orecchio. Scoprirà come il movimento della mano può produrre il suono, svilupperà la coordinazione tra le due mani e migliorare il movimento della dita. Procuriamogli quindi dei sonagli da cui può trarre più informazioni scegliendo tra forme, materiali, trame, temperature, colori, peso diversi. Iniziate a proporli uno alla volta, per poi aggiungerne sempre di più. Anche qui ruotate spesso i sonagli e non date al bambino troppe cose da toccare e vedere se no non riuscirà a concentrarsi. Ogni due-tre settimane ruotate i sonagli, per lui sarà come ricevere una novità e approfondirà nuove conoscenze. Qui puoi trovare alcune tipologie.

5) Mangiare

Una volta capito l’interesse verso il cibo e iniziato lo svezzamento, inserite il bambino nel contesto del pasto a tavola voi, proponetegli dell’acqua, rendetelo partecipe. I pasti sono momenti importanti per parlare al bambino di alimenti e nuovi sapori da scoprire. Ti lascio anche qui una tipologia di sedia, diversa dal seggiolone che io stessa ho conosciuto da poco e la trovo innovativa rispetto alla versione classica che tutti conoscono.

6) Esplorare

In questo tempo il bambino acquisisce la capacità di girarsi da solo. Si muove verso i sonagli per afferrarli. Potrebbe anche entusiasmarsi per questa vittoria, sarà poi l’entusiasmo che lo aiuterà a continuare. E’ possibile anche che in queste prime manovre trovi difficoltà con braccia schiacciate sotto il pancino, se si innervosisce troppo senza trovare soluzioni, avviciniamoci e mostriamogli un altro sonaglio. Si calmerà e continuerà a giocare. E quando inizia a Gattonare? In questa tappa il bambino sviluppa i movimenti di flessione – estensione della nuca e della testa. Il bambino impiega davvero tanto sforzo per riuscire a mettersi a gattonare, incoraggialo, aiutalo scegliendo per lui vestiti comodi, dagli fiducia e guidalo senza intervenire. Al bambino piace faticare, perché in quel momento sta apprendendo perciò osserviamo, sorridiamo e offriamo il nostro supporto solo quando ne ha veramente bisogno o per situazioni di sicurezza.

7) Il gioco del cucù

Attività che piace moltissimo e sorprende tanto il bambino. Copritevi il viso con le mani , cambiate mimica, aggiungendo a poco a poco nuove espressioni: “ Dov’è la pallina?” “Eccola qui” e via via così con altri oggetti. Sarà un momento di risate e divertimento.

8) Giochi con mani e dita

Trovate filastrocche e giocate con le mani, indicando le parti del viso. Questo li aiuta ad acquisire parole collegate a corpo e spazio.

9) Musica

Proponete sempre la musica. In macchina, mentre cucinate, durante le coccole, fategli ascoltare canzoni e filastrocche. Cantate le vostre canzoni d’infanzia. La musica fin dalla nascita può essere un vero piacere e fonte di tantissime scoperte: suono, ritmo, parole, rime ecc… Potete anche tenere la musica in camera del bambino offrendo suoni calmi con pochi strumenti. Anche Scoprire i suoni Grattare cuscini, tavoli, tappeti. Ditegli “ Ascolta” e proponetegli di “grattare”. In questo modo scoprirà trame e suoni diversi. Proponetegli anche oggetti da cucina come pentole e ciotole e materiali che fanno rumore, così da scoprire i loro suoni.

10) Scoprire i libri

Mostrate i libri al bambino fin dalla nascita. Scegliete libri robusti oppure in tessuto. Libri tattiti con stoffe, cartone. Questo gli porterà sempre più interesse verso la scoperta di libri nuovi. Verso i 6 mesi offri libri con sorprese, libri di stoffa o cartone con personaggi mobili che compiono attività di vita quotidiana. Verso i 9 mesi mostrategli come girare le pagine in modo lento così che possa assimilare i vostri movimenti. Ti lascio qui una tipologia di libro tattile.

11) Linguaggio

Quando giocate con il bambino già a partire da 5-6 mesi, nominate sempre i nomi degli animali e i loro versi. Raccontategli storie e parlate con lui.

Spero di averti dato consigli utili e riflessioni da poter portare anche tu nelle giornate insieme a tuo figlio. Allego anche la cameretta di ispirazione Montessori di Fiore nei suoi primi sei mesi di vita…Ricorda che ogni bambino è diverso, l’osservazione da parte nostra verso di loro, ci aiuta a capire gli interessi che in quel momento sentono il bisogno di sviluppare. 

Ah dimenticavo… Qui di seguito, ti lascio il link di alcuni miei articoli, dacci un’occhiata magari trovi qualcosa di interessante! Per nuove informazioni ed aggiornamenti mi trovi quotidianamente sui social Instagram e Facebook! Grazie a questi canali condivido la vita quotidiana, mia e di Fiore, alcune riflessioni sulla genitorialità consapevole e se non l’hai mai visto ti invito ad ascoltare il mio podcast genitori in evoluzione!


A presto e buona giornata/serata!

Jessica

Versione 2 della nostra cameretta
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“Tutte le vittorie e tutto il progresso umano riposano sulla forza interiore.”

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