Le carte delle nomenclature come strumento di conoscenza

Da quando il metodo di Maria Montessori, è diventato la nostra filosofia di vita, ho approfondito con piacere i materiali educativi, che la Dottoressa creò per le sue scuole dei bambini. Questi materiali, hanno la caratteristica di presentarsi sotto forma di gioco, andando incontro al desiderio innato che il bambino ha verso la conoscenza . Le nomenclature Montessori, hanno proprio questa caratteristica:

Aiutano a sostenere questo desiderio del bambino, nel dare un nome agli oggetti.

Intorno ai 18 mesi, il bambino inizia a comprendere che ogni oggetto ha un nome, e ha lo stimolo di volerne  conoscerne sempre di più. Questo processo inizia quando il bambino non sa ancora pronunciare i nomi degli oggetti che impara, sarà però, comunque in grado, di fare un importante riconoscimento visivo delle lettere e di riuscire, con il tempo, ad individuare il nome uguale corrispondente all’immagine. 

Fiore con nonna Loredana, mentre imparano le parti del Fiore

Cosa sono le nomenclature?

Sono delle vere e proprie carte suddivise in due parti: l’immagine dell’oggetto e il suo nome. Esiste anche una terza parte dedicata a una piccola descrizione dell’oggetto.

In genere si inizia con gli oggetti più conosciuti dal bambino, con cui ha stretto contatto nella sua quotidianità, per poi spaziare con altri oggetti e altre categorie. Le nomenclature permettono al bambino di conoscere un argomento preciso selezionando gli oggetti di quell’argomento e offrendogli il vocabolario di questi, stimolando così connessioni mentali.

Le nomenclature vengono usate anche per insegnare un concetto, come il ciclo della vita, le parti del fiore, il ciclo del seme. Il bambino in questo modo, potrà assorbire informazioni preziose che lo aiuteranno nel futuro, a ricevere approfondimenti di quell’argomento.

Le caratteristiche delle nomenclature

Immagini reali o verosimili: ciò che viene descritto nelle carte, deve essere facilmente riconoscibile dal bambino, pertanto le nomenclature dovrebbero essere il più reali possibili.

Sfondo neutro: il bambino non deve ricevere altri stimoli mentre osserva l’oggetto, perciò lo sfondo neutro fa si che il bambino si concentri sull’elemento al 100%.

Proporzioni: Il bambino che osserva le nomenclature, dovrebbe avere idea anche delle proporzioni di quell’oggetto, pertanto le immagini dovrebbero riuscire a dare le varie misure di grandezza. Esempio: l’immagine di una gatto, sarà più piccola di quella di una mucca.

L’uso del corsivo minuscolo: Le carte delle nomenclature sono accompagnate anche dal nome dell’oggetto, che spesso viene indicato con il corsivo minuscolo per allenare l’occhio del bambino alla scrittura.

Categorie: Le carte sono suddivise per categorie per aiutare il bambino nella creazione di concetti.

Tipi di nomenclature

Oggetti veri o oggetti replica: Dai 12 mesi è la maniera più semplice per esporre il bambino a  nuove parole, utilizzando oggetti di vita quotidiana, come mestoli e utensili da cucina o frutta /verdura, oppure oggetti replica come animali della savana o della fattoria collocati nelle carte delle nomenclature. Dai 14 mesi, si può introdurre le carte su cui vi è rappresentato l’oggetto per allenare la bidimensionalità. Una volta appresa l’abilità, possiamo proporre l’oggetto abbinato alla carta raffigurata, così il bambino potrà divertirsi ad abbinare oggetto e carta.

Carte simili tra loro: Dai 14 mesi possiamo presentare più carte identiche di quell’oggetto. Quando vedremo che ha acquisito questa abilità, potremo offrirgli lo stesso oggetto ma identificando sulle carte, alcune differenze. Per esempio, carte raffigurate razze diverse di gatti.

Nomenclature classificate: . Possiamo proporre più carte raffigurate con immagini di oggetti a tema (uccelli, alberi, organi, vestiti) Questo servirà al bambino per imparare nomi nuovi e accrescere la sua cultura. Queste sono composte da tre elementi: 

– L’immagine muta (senza il nome)

etichetta con il nome (senza articolo)

L’immagine con il nome

Come utilizzare le carte delle nomenclature?

All’inizio. Come abbiamo visto, le nomenclature serviranno principalmente per aiutare e memorizzare vocaboli nuovi con gli oggetti correlati. Ripetendo insieme al bimbo, giocando, lasciandogli il tempo di familiarizzare con loro. ( Ho scritto un articolo su come preparare un’attività, se vuoi leggerlo clicca qui) Per i bambini più grandi però, possono essere usate per insegnare al bambino a leggere e scrivere.

Per questo scopo, vi servirà avere una carta munita di immagine e nome e una carta identica ma muta. Questo darà al bambino la possibilità di poter associare la carta tramite la scrittura, individuando l’etichetta corrispondente all’immagine completa. Acquisita questa abilità, potrà utilizzare lo stesso esercizio ma cercando di trascrivere di suo pugno la parola sotto la carta.

Ho creato carte di nomenclature classificate, con immagine completa di scritta e carte mute. Sono tutte personalizzate e caratterizzate dall’immagine reale. Le trovi qui!

Le nomenclature come materiale di studio

Per queste nomenclature viene presentata la parte dell’animale  o della pianta interessata in bianco e nero mentre il resto viene colorato. (esempio: Il pistillo nel fiore). Lo scopo è fornire una visione più ambia per applicare la conoscenza su altre piante e animali. Dai 3 ai 6 anni è un’attività molto semplice e bella per il bambino. Per ogni argomento potete preparare:

– immagini mute

– cartellino del nome

– immagini con il nome

– schede contenenti frasi semplici che descrivono le immagini

–  Dai 6/7 anni una legenda a parte con immagine a sinistra e definizione a destra con il nome dell’immagine.

 Per iniziare prendete la carta del fiore e chiedete al bambino cosa vede, discutete su cosa hanno in comune i fiori, prendete la parte desiderata e riconosciuta e discutete sull’utilità di quella parte del fiore e continuate così con le altre parti. In un secondo momento assocerà anche i cartellini con i nomi e solo dai 6 anni circa si userannno le legende. Potete aiutare a integrare le cose imparate, disegnando o costruendo un suo album copiando dalle immagini.

Ecco qui quelle create da noi! ape e fiore

Le attività delle nomenclature, come avrai capito, sono un materiale educativo che sostiene lo sviluppo cognitivo del bambino e lo aiuta a crearsi un’immagine concreta del mondo che lo circonda. Prendi i miei riferimenti di età come esempio, ma ricordati di osservare il bambino e capire qual è il suo vero interesse!

Spero che questo articolo possa esserti stato utile. Sarei curiosa di sapere cosa ne pensi di questo argomento e se hai dubbi o condivisioni sul tema. Se ti va, fammelo sapere nei commenti e se lo trovi interessante, condividilo! ❤

Ah dimenticavo… Qui di seguito, ti lascio il link dei miei libri preferiti e alcuni miei articoli, dacci un’occhiata magari trovi qualcosa di interessante! Per nuove informazioni ed aggiornamenti mi trovi quotidianamente sui social Instagram e Facebook come Ledda Family Blog! Grazie a questi canali condivido la vita quotidiana, mia e di Fiore, alcune riflessioni sulla genitorialità consapevole e se non l’hai mai visto, ti invito ad ascoltare il mio podcast genitori in evoluzione!

Il compleanno Montessori

Maria Montessori creò per i bambini un vero e proprio rito per il compleanno. Questo evento ha come centro il bambino e la sua storia, mettendolo davvero al centro della festa. Questo modo di festeggiare va un po’ oltre le classiche feste di compleanno tradizionali, ma soprattutto attribuisce al bambino una nuova visione del poter festeggiare senza per forza dare come massima importanza al momento dei regali. Personalmente lo trovo un bellissimo modo di festeggiare la vita e il tempo che scorre attraverso i propri racconti.

Occorrente: nastro per gli spicchi, mappamondo, un cartoncino giallo per il sole, 12 cartoncini per ogni mese dell’anno.

Rituale

Nelle scuole Montessori  si prepara un cerchio diviso in spicchi con i nomi dei mesi. Al centro del cerchio vi è disegnato il Sole. Potete anche creare un grande sole con dodici raggi e scriverci all’interno il nome del mese. Accanto a questo simbolo viene posta una candela. A fianco a questi oggetti c’è sempre un mappamondo. A questo punto c’è chi prepara un quaderno, o semplicemente delle fotografie stampate da mettere a fianco al sole. Queste fotografie accompagneranno il piccolo nella crescita mostrando chiaramente il suo aspetto che cambia nel tempo. Tutti si siedono in cerchio, il festeggiato accende la candela ( che rappresenta il sole), prende il mappamondo (che simboleggia la terra) e inizia a compiere il giro intorno al sole cominciando da quando è nato e procedendo nel senso del calendario. A ogni giro si può cantare una canzoncina a vostro piacimento e dopo il bimbo racconterà gli avvenimenti più importanti dell’anno vissuto mostrando le foto che ha scelto. Si posso anche scegliere alcuni oggetti significativi da mettere vicino al sole, oppure il numero di candeline quanti sono gli anni del bambino.

Una volta concluso il rituale si può pensare di continuare la festa offrendo esperienze di gioco e attività non troppo artificiali ma che possano in qualche modo stimolare il bambino, magari con materiali per creare, sperimentare o costruire qualche cosa. Per esempio scegliere spazi aperti come i parchi o prati oppure location semplici attrezzate con strutture essenziali che possono lasciare spazio al movimento del bambino. Un’idea molto bella è anche offrire ai bambini l’esperienza di una caccia al tesoro o giochi simili che hanno come obiettivo l’aggregazione e la condivisione. Infine per un compleanno super, non può mancare la torta! Se poi l’avete preparata insieme a lui acquisirà un valore aggiunto di gratitudine e soddisfazione!

Perché questo rito?

Questo rituale rientra nei concetti di Educazione cosmica ( Termine usato da Maria Montessori che conduce il bambino verso la scoperta della vita e l’amore per essa). Aiuta il bambino a capire lo scorrere del tempo, crea un giusto rapporto di rispetto verso la vita. Aiuta il bambino a godere della condivisione e dell’ascolto e lo pone al centro di un suo momento di vita speciale.

Allestimento per il primo compleanno di Fiore.

La mia esperienza

Mi sono dissociata tempo fa da cosa non sento di dire o fare. Ho scelto di vivere ogni giorno della mia vita godendomi l’attimo e non aspettando la solita ricorrenza per farlo. Un compleanno, un anniversario, il Natale… Se scelgo di fare un regalo a qualcuno lo faccio e basta senza aspettarmi di ricevere nulla in cambio. Non mi piace festeggiare San Valentino o andare al cimitero solo il giorno dei santi, come non mi piace regalare qualcosa senza sapere se quello davvero interessa al festeggiato.

Ho toccato con mano quanto sia bello vivere facendo le cose e basta. Per il mio compleanno Leonardo  mi ha comprato delle cuffie che volevo da tempo insieme alla mia famiglia. Una sera di Gennaio dopo aver fatto cena tutti insieme ho ricevuto questo pacchetto nonostante mancasse un mese alla mio festeggiamento e con sorpresa tutti mi hanno detto “ Auguri!!!” Non avete idea di quanto questo mi abbia meravigliata. 💜

Festeggerò il mio compleanno con una torta e in compagnia delle persone della mia vita, senza dover in qualche modo aspettarmi qualcosa, quel qualcosa sarà il momento in sé, il vivere la bellezza di quel giorno. Questo concetto di libertà me l’ha passato molto Leonardo. E’ iniziato proprio dalla nostra storia, dall’abbandonare il concetto di farci un regalo preciso per ogni anniversario ma di regalarci piuttosto attimi di vita insieme, o una sorpresa di una cena inaspettata, una colazione sul divano la domenica. Comprarsi le cose quando si hanno bisogno di comprarle o regalarle perché ci si sente di farlo è veramente una scelta di libertà non indifferente. Mi piacerebbe passare anche questo pensiero a Fiore. Ecco perché vivo il Natale in modo diverso, e così voglio farlo anche per i suoi prossimi compleanni. Capitemi, non voglio privare mia figlia di regali o feste, anzi non è proprio il mio tento, ma vorrei farle vivere esperienze per il quale capire che vivere un’emozione è molto più sano di aspettare il proprio compleanno per scartare mille e mila pacchetti. Poi i regali sono sempre un bel momento e ci saranno sempre nella nostra vita, ma non a comando. Perciò il compleanno Montessori è proprio quello che cercavo! Vive il momento celebrando la persona e la sua vita insieme alle persone che si amano.

Il compleanno di Fiore
Il mio compleanno

Spero che questo articolo possa esserti stato utile. Sarei curiosa di sapere come sei abituato tu a festeggiare i compleanni dei tuoi figli. Se ti va, fammelo sapere nei commenti.  

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A presto e buona giornata/serata!

Jessica

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Uno dei grandi dilemmi di un genitore che segue un’ educazione alternativa è proprio quello di domandarsi come spiegare questi principi agli altri senza risultare troppo “pesanti” o senza offendere le persone con cui stiamo parlando, perché proprio queste, magari sono i nostri genitori a cui stiamo chiedendo di cambiare stile educativo, e non sempre questo argomento può essere semplice da affrontare o da ascoltare dal loro punto di vista. Vi racconterò della nostra esperienza e di come io e Leonardo abbiamo scelto di raccontare agli altri i principi di questo stile educativo.

Non è sempre semplice chiedere di cambiare le proprie credenze agli altri. Ogni persona è differente, diversa e con il proprio passato, questa è comunque una cosa da dover rispettare. Io per esempio ho avuto molta fortuna, perché Leo ha accettato subito di accogliere questi cambiamenti e abbracciare anche lui stesso questa filosofia, perciò in casa educhiamo entrambi con gli stessi principi, imparando l’uno dall’altro, sbagliando e riprovando insomma. In questo caso spesso io studio mi documento e poi la sera o quando abbiamo un momento per noi gli racconto delle mie scoperte e di come possiamo applicarle nella nostra vita, ma soprattutto con Fiore. secondo la mia esperienza posso dirvi che l’educazione Montessori che è quella che abbiamo scelto di seguire come famiglia, è davvero un metodo rivoluzionario per educare in casa. Ma quello che però mi sento di dire prima di addentrarci nel vero argomento è questa:

non sono un’ insegnante e neanche un’ istruttrice, ma solo una mamma che vive l’esperienza di mamma e che cerca di vivere la genitorialità il più consapevolmente possibile. Vivere la filosofia Montessori o un’educazione alternativa non vuol dire mettere un letto a terra e procurarsi dei giochi in legno e il gioco è fatto.

Non si può pensare che basti questo per cambiare un’educazione. Vivere la filosofia Montessori vuol dire per prima cosa cambiare il tuo stile di vita, vuol dire attuare un cambiamento dentro di te, vuol dire assaporare la vera essenza di vedere il mondo e quindi anche il bambino da un’altra prospettiva. Per vedere davvero i benefici di questo stile di vita è necessaria una trasformazione, un percorso di evoluzione personale che devi fare tu per primo, per poi trasferirlo nelle tue relazioni esterne con il tuo partner, i tuoi figli, i tuoi amici a lavoro e anche con l’estraneo che puoi incontri durante il giorno.

Tutto questo argomento iniziale mi è servito per dirti che sono arrivata a riflettere e accettare che per quanto sia importante e arricchente per me parlare, studiare e mettere in pratica questi principi di educazione diversa dal tradizionale, e dall’educazione che i miei genitori mi hanno impartito , possono non avere la stessa valenza con le altre persone del mio il cerchio familiare.

Per questo sono arrivata alla conclusione che non possiamo cambiare le persone. Non possiamo costringere gli altri a fare qualcosa che non vogliono o che semplicemente non hanno l’interesse di farlo. Quello che possiamo fare noi è lavorare in continuo sui noi stessi, esercitandoci ogni volta con situazioni diverse. Le persone noteranno sicuramente che sei un genitore diverso e che ti comporti in modo diverso con i tuoi figli e magari grazie a questo ti chiederanno informazioni o potrà nascere una discussione, chissà ;).

Non pensare che da domani devi sedere nonni zii, fratelli, marito, moglie e tutto il parentato e dichiarare che la “ musica deve cambiare”, non sarebbe comunque un modo sano per divulgare messaggi di educazione gentile. Riconosciamo i sentimenti altrui e cerchiamo la prospettiva giusta per noi e per la nostra situazione. E questo vale in famiglia, come al parco giochi ,a scuola, al supermercato e con gli amici. Se non ti piace però come l’altro sta interagendo con tuo figlio puoi sempre tradurre tu per loro. Ti faccio un esempio: davvanti a una scena di discussione tra bambino e adulto tuo puoi rivolgerti verso tuo figlio e dire:

“ Penso che nonno ti stia dicendo di non alzare la voce”  oppure “ Mi sembra che zia non abbia piacere che tocchiamo i suoi libri”, “Mi sembra di capire che mamma non vuole che ti arrampichi sul tavolo” Ho reso l’idea? Questo può essere un modo, che personalmente mi trovo ad usare spesso con Fiore quando mi capita una situazione insolita.

I bambini hanno comunque bisogno di stare insieme ad altri. Attraverso queste esperienze imparano che ci sono altre persone nel mondo che possono prendersi cura di loro e che ci si può fidare anche di altre persone oltre a mamma e papà. Anzi il mondo dei nostri figli sarà arricchito da queste interazioni. Quindi non avere paura che il trascorre tempo con altri possa in qualche modo essere influenzato da un’educazione che non rientra nei tuoi canoni….Io stessa ho fatto fatica all’inizio, devo confessarti che a volte ancora oggi mi trovo in difficoltà. Ma sto imparando a lasciar andare e fidarmi del rapporto che io sto costruendo con mia figlia che comunque sarà sempre unico a prescindere, perché io sono sua mamma e comportandomi così, lasciando fiducia ad altri, dando io fiducia, cercando di passarle il pensiero che è bellissimo ed molto fortunata ad avere così tante persone che si occupano di lei, le sto insegnando io stessa a riporre fiducia negli altri. 

Ma la vera domanda è : Come facciamo quindi a parlare in modo rispettoso del nostro stile educativo?

Ho pensato di creare un piccolo elenco per aiutarti a comunicare i concetti dell’educazione alternativa in modo semplice, pratico e veloce. Sono alcuni accorgimenti molto semplici da mettere in pratica nel tuo quotidiano, quando amici, parenti si prendono cura del bambino. Niente di teorico solo pratica! Sono solo alcuni spunti che ho usato io nella mia vita di tutti giorni che possono in qualche modo esserti utili! Quindi Baby-sitter, genitori nonni o altri adulti, questa è per voi! Carta e penna alla mano o fatevi un appunto mentale! Pronti? Andiamo!

TROVA ALTERNATIVE per far incuriosire chi ti sta vicino, per esempio puoi inviare articoli, pagine di blog, far ascoltare un podcast, far seguire un profilo sui social. Puoi sempre utilizzare questi canali se non te la senti tu stesso di affrontare l’argomento e non sapresti come spiegarlo. A volte mandare un messaggino dicendo : “Ho letto questo articolo magari può interessarti”, aiuta entrambi ad arrivare allo scopo.

DAI IL TUO PUNTO DI VISTA se decidi di parlare alla tua famiglia,  dando il tuo punto di vista chiedendo di essere assecondati per quanto sia possibile in alcune cose, puoi fare presente ciò che ti sta più a cuore. I punti su cui vorresti che loro ti aiutassero a portare avanti.

INSTAURA CONVERSAZIONI con gli adulti che si occupano del bambino trovando punti in comune. Per esempio potete far presente che entrambi volete  crescere il bambino rispettoso e responsabile, che volete entrambi che sia curioso e gentile. In questo modo potrai dare il via a una discussione e parlare di cosa per te vuol dire essere rispettosi e risponsabili. E infine  sia vostro figlio che l’adulto impareranno ad avere un approccio unico tra di loro. Perciò, non fasciarti di paure ulteriori, se vuoi iniziare ad adottare un’educazione differente per tuo figlio, ma continua a lavorare su te stesso e sul vostro rapporto. Scoprirai che lasciando andare le paure sarà molto più bello e semplice il percorso.

REGALI NO! SI ALLA PRESENZA fare regali può essere molto bello ma regalare il tempo insieme può dimostrare molto di più. Una merenda insieme, Un pranzo preparato in compagnia. Una giornata intera dedicata al bambino (così magari i genitori possono rilassarsi e viversi un giorno di coppia;) ). Potete anche leggere un libro insieme e giocare a qualche attività. Fare cose pratiche come andare a visitare una fattoria o un giro nella natura. Gratificare i bambini con esperienze reali, di vita vera è un regalo incredibile per loro. Io ricordo di bellissime giornate passate insieme ai miei nonni per funghi o nelle riserve di pesca. Se chiudo gli occhi posso ancora sentire il sapore delle loro insalate di pomodori e fagiolini o del rumore che facevano le bocce di mio nonno quando ammiravo come le lanciava giocando.. Comunque per riassumere: Scegliamo un’esperienza più che un regalo.

EVITIAMO I “NO” CHE NON SERVONO spesso le case dei familiari non sono a misura di bambino  e quindi chi si occupa di lui in quel momento passa il tempo a frustrarsi a dire continuamente “NO” che potrebbero essere superflui e che si dicono solo per non creare le solite urla da piatto rotto, oppure “non toccare quello! ” “ Non fare quest’altro!”. Ecco Queste situazioni diventano pesanti per il genitore ma anche per il bambino stesso, lo rendono nervoso, confuso e si finisce per non godersi il tempo insieme e non vivere quella bella esperienza . Perciò se si ha una casa piena di spigoli o cose che non devono essere toccate,  si può porre rimedio scegliendo di  trascorrere il tempo all’aperto con il bambino magari facendo una passeggiata, oppure al parco giochi, o facendo il gioco “raccontami cosa vedi intorno a te” e parlarne insieme. Oppure in alternativa scegliete di predisporre una stanza togliendo le cose fragili o che non devono essere alla sua altezza e usatela come ambiente quando il bambino viene a farvi visita.

INVOGLIARE L’INDIPENDENZA è bellissimo guardare i bambini mentre conquistano da soli l’indipendenza! Per esempio come vestirsi o mettersi la giacca, scoprire come funziona un giocattolo o così via. Crediamo che a volte il nostro aiuto da adulti sia necessario o indispensabile. Ecco Lasciatelo provare da solo e magari guardatelo anche mentre sbaglia, cerca di intervenire solo quando è davvero necessario. I bambini hanno bisogno  di imparare a cavarsela da soli, fare errori è importante per loro perché li aiuta a trovare soluzioni! ( ovviamente restando nei limiti della sicurezza). Trovano davvero soddisfazione nel provare e ripetere un’azione. Assecondiamoli semplicemnte.

NO AL BRAVO Le nonne sono una must in questo. Ma anche noi mamme non siamo da meno! Non possiamo farci e fargliene una colpa, E’ importante sapere che ai bambini non serve essere lodati per tutto ciò che riescono a fare. Mi spiego meglio. Invece di lodare il bambino possiamo cercare di far si che giudichi da sé le sue conquiste. Possiamo quindi descrivere cosa stanno facendo invece di portarlo a cercare solo la nostra approvazione dicendo “bravo”. Per esempio se il bambino ha compiuto una nuova azione o è riuscito a fare una certa cosa o ci sta mostrando un disegno, possiamo sostituire il bravo con “ Ho visto che sei riuscita a metterti le scarpe tutta da sola! “ o ancora “Ce l’hai fatta wow” . oppure “ Vedo che nel tuo disegno hai colorato il sole giallo mmm” . Ho reso l’idea? Quindi per riassumere, via la parola bravo si alla descrizione di ciò che stanno facendo.

OSSERVARE spesso si danno oggetti in mano ai bambini senza sapere se sanno già utilizzarli o magari sono oggetti poco utili e di poco interesse. In questo caso impariamo ad osservare il bambino e guardiamo verso cosa spinge il suo interesse potrebbe aiutarci a capire cosa in questo momento gli interessa. Per esempio, se il bambino chiede di fare tante volte le scale è perché è in piena fase di movimento ( i nonni di fiore lo sanno bene questo ). Divertiamoci quindi con lui a farle o diamogli modo di sfogare quel bisogno uscendo a passeggiare magari andando su e giù per gli scaloni che avete nella vostra città. Infine capire se nell’ambiente in cui vi trovate ha modo di esplorare da solo e in sicurezza senza troppe restrizioni.

CONDIVIDERE GLI INTERESSI se vi piace cucire, fare l’orto, costruire cose, fare sport, collezionare, studiare storia, giocare a carte…. Cerca di passare e condividere queste passioni anche al bambino. Sarà sicuramente felice di scoprire il vostro mondo e di imparare. Questo aiuterà anche il bambino  ad arricchirsi e fare nuove esperienze. 

Spero che questo piccolo elenco possa esserti stato utile. Ricorda che gli estremi non sono mai sani e che comunque per quanto ci piaccia avere la situazione sotto controllo, a volte è anche bello ed educativo per noi lasciare che gli altri si occupino dei nostri figli con libertà seguendo il loro sentire. Ogni bambino è diverso, l’osservazione da parte nostra verso di loro, ci aiuta a capire gli interessi che in quel momento sentono il bisogno di sviluppare. 

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Jessica

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