
Il mio viaggio verso un’educazione alternativa
Ciao mi chiamo Jessica Franceschinis e con la nascita di mia figlia Fiore sono diventata poco a poco una mamma Montessori. Montessori è entrata nella mia vita nel momento giusto. Mia figlia aveva 4 mesi era appena iniziata la prima quarantena a causa del Covid-19, il tempo in casa era tanto, ho voluto usarlo per pensare e fare il punto della situazione su me stessa e la mia vita. Tipo una sorta di resoconto ecco. Per la prima volta da quando ero madre mi sono resa conto che stavo andando alla ricerca di una svolta, avevo bisogno di ritrova me stessa, per la mia persona e per il mio essere mamma.
Da quel momento ho deciso di volermi prendere tutta la responsabilità nel poter dare a Fiore gli strumenti giusti per crescere e diventare un adulto consapevole, senza prevaricare, senza imporre, senza usare castighi o premi per farle capire le cose, ma lasciandole semplicemente la possibilità di esplorare se stessa senza condizionamenti. Mi sono imbattuta in un corso di una mamma Montessori che da lì a poco sarebbe poi diventata una delle mie mentori di questo mondo, e poi ho continuato a fare corsi e ho letto davvero tanto, di tante filosofie di pensiero oltre a Montessori, e continuo tuttora a farlo. Adoro studiare la genitorialità, mi affascina e sento il bisogno di dover condividere con qualcuno questa bellissima filosofia. Ma devo confessarti che quando inizi un percorso così intimo come quello dell’educazione consapevole, in un modo o nell’altro arrivi a fare i conti prima con te stesso, e con ciò che sei davvero. Ed è quello che ho fatto. Lo faccio ogni giorno ancora oggi, mi metto nella condizione di cambiare me stessa e scavare fino infondo alla mia anima per poter in qualche modo rinascere e crescere insieme a Fiore che è la mia guida, la mia ispirazione giornaliera.
Ho messo in dubbio tutto il mondo dell’educazione tradizionale, come sono stata cresciuta, come i miei genitori mi hanno allevato, si con amore certo e per questo li ringrazio tantissimo, ma sono anche cresciuta attraverso un’educazione rigida e legata all’autorità e il rispetto assoluto verso questo sistema gerarchico. Sono certa che ai tempi che furono hanno fatto di tutto per potermi crescere al meglio, ma l’hanno fatto secondo l’insegnamento che il passato e i loro condizionamenti li hanno portati ad essere. Il nostro passato e quindi intendo le frustrazioni, la rabbia, il non saper gestire la calma, la gentilezza e tutte le esperienze che ci hanno portato oggi ad avere cose positive e negative di noi stessi , influiscono in modo attivo nella nostra vita di oggi e sono schemi indelebili dentro di noi. Lo so, ora potrai sentirti a disagio, o in qualche modo non condividere questo pensiero. Questo è un argomento scomodo, smuove davvero blocchi dentro di noi importanti, io stessa all’inizio del mio percorso e della mia trasformazione ho fatto fatica ad accettarlo e farlo mio. Ma come ti ho detto all’inizio ci sono porte del cuore che si aprono solo al momento giusto, e solo in quel momento ti rendono predisposto ad ascoltarti. Quindi capisco come ti senti, quello che ho fatto io quando ero nella tua situazione è stato di accogliere questo sentire e iniziare ad analizzarlo e andare oltre la scomodità dell’argomento, ma al contrario ho colto l’occasione di apprendere e questo oggi mi rende ancora più consapevole verso il genitore che sono e la figlia che sono stata.
Nostra madre e nostro padre (o chi ti ha allevato), hanno usato davvero tutti gli strumenti a loro disposizione! Ogni genitore tenta l’impossibile per i propri figli e darebbe ogni cosa per la sua felicità e realizzazione. Ed è quello che stiamo facendo anche noi oggi, con la fortuna che in questo momento storico in cui viviamo sia io, che te, e tanti altri genitori, abbiamo la possibilità di informarci di più attraverso libri ed esperienze che alcuni anni fa non erano conosciuti e neanche approfonditi, anzi il pensiero più comune era quello di crescere i figli con il senso del dovere, farli studiare il minimo per poi dargli la possibilità di apprendere un mestiere e sperare in un impiego duraturo. Era il periodo storico in cui si viveva e le persone si sono semplicemente adeguate ad esso. Tutto molto bello, ma a parer mio molto insipido e schematico come stile di vita.
Ma come vi dicevo, ai miei genitori devo tante cose: la mia estrema indipendenza per esempio, che mi ha portato oggi a 28 anni ad essere responsabile della mia attività, a mio padre devo il senso della famiglia, e a mia madre le cure e l’affetto che da piccola ho sempre ricevuto anche dopo l’arrivo di mio fratello. Dopo la loro separazione ho sicuramente avuto un vuoto dentro incolmabile su cui ancora oggi lavoro intimamente nel mio cuore, ma credo che sia uno delle forze positive che oggi mi hanno dato la possibilità di scrivere queste righe e di essermi messa a studiare la genitorialità.
Come vi dicevo, ho messo in dubbio ogni cosa e ho deciso di andare contro corrente, contro un’educazione che è da troppo tempo pilastro di un insegnamento che non condivido. E questo ve lo dico perché io stessa da piccola credo di non essere stata capita tra i banchi di scuola. Non condivido l’idea che le cose si imparino seduti in un banco attraverso nozioni o studi a memoria, ma al contrario, credo che l’esperienza si costruisca seguendo il bambino nei suoi istinti e bisogni, Maria Montessori li chiamava momenti sensitivi.
“Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente.“
Anche l’ambiente fa la sua parte. Se questo è favorevole alla sua crescita, il bambino acquista poco a poco fiducia nel proprio potenziale e nelle persone che lo circondano dandogli la possibilità di incoraggiare la sua libertà di scelta, la sua responsabilità verso di sé e gli altri, e con il tempo imparerà ad essere autonomo e a pensare con la propria testa.
Credo che il bambino abbia il diritto di avere la fiducia da parte dell’adulto nel poter ” fare da solo” termine bellissimo usato già al tempo da Maria Montessori. E questo può avvenire se siamo noi a porci nelle condizioni di dargli fiducia, di metterci al suo livello, di lasciare la convinzione che noi siamo più grandi e quindi più esperti, più intelligenti, ma metterci in una posizione di empatia tale da imparare insieme a loro.
Grazie a tale indipendenza, rendiamo i nostri figli liberi dai nostri condizionamenti e diamo l’opportunità a noi stessi di crescere ed imparare insieme a loro con una libertà diversa, fatta di rispetto reciproco, fatta di empatia, senza dover imporre a loro il nostro modo di vedere il mondo. Montessori è l’educazione che sta nel mezzo. Ci permette stabilire limiti chiari, ma fondamentali. Ci permette di parlare a loro in maniera amorevole facendogli capire che tutto quello che gli limitiamo non è per un nostro egoico modo di usare il potere, ma al contrario che abbiamo a cuore il loro interesse. Per me tutto questo come avrai capito non è solo giochi in legno e moda, ma è diventato il mio stile di vita che influenza i miei pensieri, il mio modo di comportarmi con me stessa e con gli altri ogni giorno.
Quali insegnamenti mi ha dato Montessori
Questa filosofia è stata da base alla trasformazione della nostra famiglia. i suoi principi di rispetto verso se e verso gli altri hanno portato me e mio marito Leonardo verso una vera e propria trasformazione. Questo modo di approcciarsi alla vita non serve solo con i nostri figli, ma lo consiglierei a chiunque. Educare alla pace è diventato in qualche modo il mio obbiettivo. Sono convinta che possiamo davvero cambiare il mondo attraverso l’educazione. E questo lo si fa con i bambini, ma lo puoi apprendere anche tu e farlo tuo a 20, 30, 40, 50 o 60 anni, non c’è un limite di tempo. A me ha aperto il mondo dell’ascolto, mi ha dato la possibilità di cambiare me stessa, dentro di me e l’atteggiamento con gli altri. Vorrei averla conosciuta molto prima, vorrei aver appreso molto prima questo meraviglioso ideale, ma è anche vero che credo che le cose arrivino sempre nel momento in cui sei pronta a coglierle.
Spesso guardiamo i nostri figli da un piano superiore solo perché usiamo il controllo che abbiamo su di loro e crediamo che sia attraverso il nostro potere che possiamo far crescere la loro educazione.
“Non andrai dai tuoi amici perché te lo dico io”. “Non studierai in questa scuola perché te lo dico io”. “Non vai al parco perché ho deciso così”. Quante volte mi sono sentita queste frasi cucita addosso e se anche tu sei stato cresciuto come me con un’educazione tradizionale i tuoi genitori in almeno un occasione ti avranno dato questa risposta senza nemmeno argomentarla. Questo per me è quel tipo di atteggiamento autoritario che ho sicuramente nelle mie corde, perché sono cresciuta così, ma che ho deciso di non voler sviluppare come genitore. Il nostro compito è quello di stare a fianco dei nostri figli nei momenti difficili, sapendo mostrare empatia, senza andare a reprimere le loro emozioni con la nostra autorità, lasciandoli liberi di partecipare insieme a noi alla risoluzione di un problema.
Questo modo di pensare e vedere la genitorialità mi ha portato infine a prendere coscienza degli aspetti negativi e positivi delle esperienze vissute nella mia infanzia insieme ai miei genitori dandomi la possibilità di farne oggetto di riflessione per poter capire com’è che sono diventata oggi questa persona. Ho fatto tesoro di tutte queste esperienze ho analizzato le negative e sviluppato le positive e ho scelto semplicemente di reagire. Questo ragionamento mi ha portato a mettere le basi per comprendere al meglio me stessa e iniziare quindi ad essere pienamente presente come genitore e andare ad approfondire il legame genitore figlio.
Infine, la medicina migliore è sempre il nostro cuore. Cosa ti dice il tuo cuore farà stare bene te e tuo figlio. Ricorda che conosci solo tu al 100% tuo figlio, e solo tu puoi davvero capire cosa vi fa star bene e cosa è meglio per voi. Io ho seguito il cuore, sempre, in ogni occasione e questo mi rende in qualche modo forte nelle mie decisioni.
Spero che queste righe possano ispirarti fiducia e voglia di scoperta, e che un piccolo semino ti sia entrato nel cuore come è successo a me tempo fa. Ho scelto di condividere questo mio modo di vedere la genitorialità sperando in un mondo diverso. Possiamo davvero cambiare l’educazione e imparare a vivere la famiglia in un altra veste, lasciando il controllo e l’autorità che porta solo frustrazione e condizionamenti non positivi, ma acquisire invece gentilezza, empatia e rispetto che porteranno un domani a crescere una popolazione migliore.
Puoi decidere oggi, di fare tuo questo bellissimo stile di vita.
Mi piacerebbe saper come ti senti, se hai voglia di condividere. Puoi scrivermi e sarò felicissima di leggere i tuoi pensieri.
Se vuoi aiutarmi a condividere questa educazione alternativa, puoi sostenermi condividendo questo articolo. Per me sarebbe davvero importante. Grazie dal mio profondo del cuore.
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