Limiti – regole. I “No” che si potrebbero evitare

Nell’educare Fiore abbiamo imparato a ponderare i NO e dopo svariate esperienze abbiamo creato due categorie:

No tassativi (compromettono la sicurezza del bambino)

No che si potrebbero evitare (compromettono il mio stato mentale e limitano il bambino)

Perché questo? Perché esiste nelle mente di noi genitori una paura innata che ci fa credere che spesso i nostri figli non sappiano fare, che dobbiamo fare noi per loro.

È normale avere paura, ed è un nostro dovere cercare di mettere in sicurezza sempre i nostri figli, però spesso alcuni no, comportano limitare il bambino nell’apprendere qualcosa e con un nostro lavoro interiore potremmo rendere questi episodi qualcosa di più che un semplice negare e basta.

“Non salire sullo scivolo” , “non scalare quel muretto” , “non andare lì perché è cacca” , “non andare su quella giostra perché non sei capace” .

I no che si potrebbero evitare sono davvero tanti e tendono spesso a diventare frasi che non hanno senso logico con la realtà (esempio quando gli diciamo che quell’oggetto è “cacca” ma in realtà è solo una vasetto di ceramica) e mettono in crisi il pensiero del bambino dandoci poca credibilità.

Per riuscire a fare questa distinzione ci siamo fatti più volte queste domande:

Sto dicendo no per paura mia?

Sto dicendo no perché oggi non ho pazienza?

Sto dicendo no per punirlo?

Sto dicendo no perché sto facendo altro?

Quando ci sorgono questi dubbi abbiamo il potere di riflettere e provare a non dire e vedere cosa succede, a lasciar fare e osservare.

L’autonomia, la responsabilità, il sentirsi pronti e capaci, affrontare la paura, e crearsi la propria autostima arrivano anche da queste esperienze perché se diamo fiducia al bambino, lui avrà la possibilità di provare, sbagliare o farcela da solo.

Il lavoro del genitore è come quello di una guida turistica: bisogna studiare prima il percorso, sapere cosa raccontare e tenere ben presente cosa si può fare e cosa no. Il genitore fa un lavoro simile con il proprio bambino , fa in moda che lui si possa esprime attraverso un ambiente studiato, sicuro. Lo aiuta nelle difficoltà e nei suoi successi, gli mostra la via e gli permette di andare oltre e vedere cosa succede, ma allo stesso tempo è molto deciso e fermo nelle sue decisioni.

Se cercassimo di utilizzare solo i no tassativi, avremo più possibilità nel fargli capire le cose che si possono o non possono fare e soprattutto spiegare loro il perché: “so che vorresti correre per la strada ma per la tua sicurezza dobbiamo rimanere sul marciapiede, ci sono le macchine.”

Questo non è semplice, è un lavoro di pazienza e di tante prove. Sappiamo che a volte vorremmo fare di più, ma non è questo motivo di frustrazione, basta saperlo, accoglierci (perché siamo anche noi essere umani) e cercare di fare sempre il possibile quando si può. L’atteggiamento di un genitore sicuro nelle sue scelte, onesto e umile non solo porta la mamma e il papà in evoluzione verso se stessi, ma attraverso questi piccoli accorgimenti, trasferiamo ai nostri bambini un’educazione più consapevole, senza fronzoli, lineare e creiamo davvero un rapporto reciproco di fiducia e rispetto.

Autore:

Ledda Family Blog. Famiglia Montessori, scrittrice per passione e amante dell'educazione consapevole

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