Un’altra idea di Natale

Ci tengo a dire che con questo mio concetto non voglio toccare il passato fanciullesco di nessuno e nemmeno criticare chi decide di  festeggiare il natale in modo “tradizionale”. Ci tengo a dirvelo perché l’obbiettivo è solo quello di ragionare con voi e vedere come sempre le cose da più prospettive, come a me piace fare.


Sono cresciuta con un’educazione tradizionale in cui ogni anno il 24 dicembre si andava a messa e quando si tornava da questa si aprivano i regali. Si spacchettavano sempre a casa della nonna e del nonno, ricordo ancora  che quando si entrava in quel piccolo salotto non si riusciva a camminare da quanti pacchetti occupavano il pavimento. Ricordo ancora l’emozione nell’aspettare Gesù bambino e Babbo Natale. Insomma ho vissuto tanti natali, molto belli, con tanti regali, ma se ora cerco di ricordarne anche solo uno o due di questi me ne tornano in mente davvero pochi. Non è strano?

Noi genitori passiamo anni a raccontare bugie bianche ai nostri figli, ad organizzare il latte con i biscotti, la letterina, nascondere i pacchetti… per poi? Ricordare qualche giocattolo qua e là e nemmeno prendersi il “merito” del pensiero che con amore si è fatto al proprio bambino.


Quando sono diventata genitore e ho scelto di educare Fiore con un’educazione rispettosa, non autoritaria ma gentile e a lungo termine, ho scelto anche di dirle sempre la verità, in ogni situazione bella o brutta che sia. Ho scelto di non esporla alla fantasia, di non raccontarle storie con personaggi che non esistono e così via, proprio perché i bambini nei loro primi anni di vita non sanno distinguere la realtà dalla fantasia. 


La prima cosa che ho pensato quindi è stata: E con Babbo Natale come si fa?


E’ dura scegliere, e oggi mentre scrivo ancora non sono certa di come festeggeremo e delle scelte che io e Leonardo sceglieremo di prendere. Quello che faremo però sarà raccontarle la verità, farle presente che qui da noi tutti festeggiano in questo modo,  le racconterò la verità sulla leggenda di Babbo Natale e giocheremo e ci divertiremo con dei lavoretti magari. Le racconterò che il Natale è un momento di condivisione e di unione, le racconterò delle varie tradizioni del mondo e perché no, festeggiarne ogni anno una di queste in modo diverso. 
Riguardo ai regali ho davvero l’interesse a non creare l’aspettativa dei mille pacchi sotto l’albero, ma quello di vivere il 25 dicembre in armonia e amore in famiglia regalandosi cose utili e di vita quotidiana.

Mia nonna mi raccontava che da piccola a Natale riceveva sempre dei mandarini, era contentissima di questo, non so perché ma questo mi è stato impresso nella mente per tanto tempo, chissà forse per un giusto promemoria.

Voglio poter trasmettere a Fiore il concetto che un regalo arriva quando se ne ha la necessità e non perché BISOGNA farlo. Questo perché va contro a come IO ho deciso di crescerla. 
Detto questo gli estremi non vanno mai bene, e so per certo che le persone a fianco a noi hanno modi differenti di festeggiarlo e cercheremo di assecondare il più possibile, senza però andare in contrapposizione a ciò che viviamo noi in famiglia.


Insomma voglio iniziare a vivere il Natale in modo differente senza pensare troppo al consumismo di questo, ma più che altro cogliere l’essenza del momento e della tradizione. Con questo ribadisco che non voglio criticare chi ha deciso in maniera diversa, ma piuttosto dare spunti per cercare di vedere il mondo semplicemente da un altro punto di vista.

Autore:

Ledda Family Blog. Famiglia Montessori, scrittrice per passione e amante dell'educazione consapevole

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