Quanto è difficile lottare con le nostre debolezze?
Ci sono giorni che come donna e come madre non mi sento abbastanza. Ci sono giorni in cui tutto il bello diventa di un unico colore. Mi sveglio al mattino con la consapevolezza che non sarà un bel giorno.
A quanti capita tutto questo?
Sono giorni difficili in cui le idee spariscono, perdo la voglia di sorridere, non mi vedo bella, non voglio vestirmi bene, non sto bene con il mio corpo, perdo ogni capacità di mettermi in gioco, mi sento la donna più stanca del mondo, mi nutro male e non mi curo.
Passare anche il tempo con mia figlia diventa duro e insostenibile, anche la mia relazione di coppia si complica. Sono tutte queste cose e mi vergogno a pensarle, mi fanno stare male e mi portano alla conclusione che non sono abbastanza che non faccio abbastanza. Una ruota del criceto da cui non è facile scendere.
E’ tutta la vita che vivo così. Ma si sa, ad un certo punto nel corso delle nostre esistenze la nostra mente crea dei click e ti fa davvero vedere ciò che sei al di fuori di te. Ti apre strade e nuovi modi di pensare. Si chiama evoluzione. Si chiama cambiamento.
Accettati per come sei, e trova soluzioni per trasformare la tua debolezza in forza. Non saprai mai che esperienza ti farà scoprire i tuoi click, ma se lo vuoi, se metterai umiltà nel guardarti allo specchio e dirti in faccia ciò che stai sbagliando tutto sarà più facile. Ormai mi conosco, devo solo affinare la tecnica, perché perdere la via non è sano, non fa bene, distrugge tutto ciò che sei di buono.
Mia figlia mi insegna sempre che non è importante cadere e farsi male, è importante provarci, ancora e ancora e ancora.
Esistono momenti buoni e momenti difficili. Bisogna cercare di accogliere entrambe le sfumature. Accettare noi stessi prima degli altri. Amare noi stessi prima degli altri è quello che l’essere un genitore consapevole mi sta insegnando. Più la nostra figura evolve nell’essere un genitore autentico, più sarà semplice entrare in empatia con i nostri figli.
quanti giorni sono cominciati cosi: con il cosiddetto “piede storto”.
E’ stata una doccia fredda capire che quel famoso piede storto non era altro che un click della mente.
Ma i figli ci insegnano anche questo: a dire basta e dare solo il meglio..e il meglio comparirà magicamente davanti agli occhi.
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L’esperienza è una buona palestra. Ogni giorno ci esercitiamo a fare di meglio. Hai proprio ragione! ❤
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